Per uscire dalla crisi, Polillo vuole ridurre le vacanze. «Sette giorni in meno di ferie, uno per cento in più di Pil. Nove mesi di lavoro l’anno son pochi». Questo in sostanza l’intervento del sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo. Numeri che tirano in ballo anche le già ridotte vacanze degli italiani. Questa estate, infatti, da quanto emerge dai dati Federconsumatori, oltre a coloro che potranno permettersi la vacanza “tradizionale” vi sono tanti “vacanzieri mordi e fuggi”, oltre il 35% degli italiani (pari a 21 milioni). Il 31% degli italiani, invece, sarà costretto a rinunciare alle vacanze estive, ad eccezione di qualche giornata al mare presso località balneari più vicine o a cercare ospitalità presso amici e parenti. Modalità di viaggio sempre più in aumento generate, oltre che dalle diverse abitudini dei vacanzieri, sopratutto dal ridotto potere d’acquisto a causa della crisi. Un’ipotesi, fuori luogo e inopportuna che, tende a ridurre un diritto irrinunciabile come il riposo e le vacanze, il tempo di non lavoro ed affossare il settore del turismo, strategico per il Belpaese.
Necessita, invece, dare impulso alla domanda nel settore “del tempo libero”, non solo per estendere il benessere dei cittadini, ma anche per i rilevanti risvolti economici del settore turistico e culturale, anche attraverso accordi e promozioni in direzione di offerte ed incentivi, con associazioni, forze sociali ed istituzioni.

 

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