20 milioni d'italiani non leggono neanche un libro l'anno.

Il tempo libero ago della bilancia - 15/05/07

“I cittadini e il tempo libero” è l'indagine ISTAT svolta a maggio 2006, e pubblicata di recente, dedicata alla lettura dei libri e il ricorso alla biblioteca. Il campione comprende 24mila famiglie per un totale di circa 54mila individui. Di seguito, in sintesi, i principali risultati.

Nel 2006 il 60,5% della popolazione di 6 anni e più (pari a 33 milioni e 351mila persone) ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi. Le donne leggono più degli uomini: le lettrici sono infatti il 65% rispetto al 55,8% dei lettori. La quota di lettori è superiore al 70% dagli 11 ai 24 anni, con un picco tra i 15-17enni (76,3%), e decresce all'aumentare dell'età.

Il titolo di studio posseduto influisce fortemente sui livelli di lettura: si va da un massimo del 91% tra i laureati ad un minimo del 40,1% tra chi possiede una licenza elementare o non ha nessun titolo di studio.

Livelli di lettura superiori alla media si evidenziano tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (79,1%), direttivi quadri e impiegati (80,4%), e, ovviamente, studenti (82,1%). Al contrario, i più bassi livelli di lettura si ritrovano tra i ritirati dal lavoro (44,4%), gli operai (53,4%) e le casalinghe (54,9%).

Si legge di più nel Nord-ovest (67,5%) e nel Nord-est (66,9%), mentre nel Sud e nelle Isole la percentuale di lettori è di circa il 50%. In posizione intermedia si colloca, invece, l'Italia centrale (62,3%). Se si prendono in considerazione le regioni e le province autonome, al primo posto si colloca Trento (73,9%), seguita da Bolzano (73,2%), dalla Valle d'Aosta (69,5%), dal Friuli-Venezia Giulia (69,0%) e dalla Lombardia (68,7%); agli ultimi posti si collocano Basilicata (50,2%), Calabria (49,6%) e Sicilia (48,3%).

Venti milioni e 300mila persone (il 37% della popolazione di 6 anni e più), non hanno letto neanche un libro nei 12 mesi precedenti l'intervista. I non lettori sono soprattutto uomini (il 41,6% rispetto al 32,7% delle donne) e adulti (oltre il 36% nella popolazione di 55 anni e più, con un picco del 69,7% tra gli anziani di 75 anni e più). La noia della lettura è la motivazione principale (29,8%); seguono la mancanza di tempo libero (25,2%), il preferire altri svaghi (19,6%), i problemi di vista, i motivi di salute, l'età anziana (14,5%), il preferire altre forme di comunicazione (11,6%), la troppa stanchezza dopo aver lavorato, studiato o svolto le faccende di casa (10,1%).

Un'alta concentrazione di persone tra i 25-54 anni (quelle più coinvolte nel mondo del lavoro) ha dichiarato di non avere tempo libero per leggere (con valori che superano il 40%). Sono soprattutto i laureati e le persone con il diploma superiore a dichiarare di non leggere per mancanza di tempo libero (rispettivamente il 49,3% e il 42,9%).

La quota più consistente di lettori è quella dei lettori nel tempo libero (30,4%). Segue la tipologia “mista” dei lettori (sia nel tempo libero sia per motivi professionali e/o scolastici-13,4%) e infine quella lettori per motivi esclusivamente professionali e/o scolastici (solo il 4% della popolazione).

I lettori nel tempo libero sono lettori assidui: il 55,4% dichiara di leggere almeno una volta alla settimana, il 20,8% tutti i giorni e il 34,6% una o più volte a settimana; il 22,8% legge una o più volte al mese e solo il 19% dichiara di leggere più raramente. La quota di persone che legge tutti i giorni nel tempo libero è più alta tra le donne rispetto agli uomini (22,8% rispetto a 18,2%) e cresce all'aumentare dell'età: è inferiore al 20% fino ai 34 anni per poi aumentare e raggiungere il 32,9% tra gli ultra settantacinquenni. I laureati sono, ovviamente, coloro che leggono più assiduamente nel tempo libero. La quota di laureati che legge almeno una volta a settimana è del 65,6% (di cui 28,4% tutti i giorni,) rispetto al 56,8% dei diplomati e al 49,8% delle persone con la licenza media. Infine, nonostante i carichi di lavoro, sono dirigenti, imprenditori e liberi professionisti a leggere di più nel tempo libero: almeno una volta a settimana (61,3%), mentre i meno assidui sono gli operai (49,3%) e gli studenti (48,4%).

I lettori deboli (chi ha letto da uno a tre libri negli ultimi 12 mesi) sono il 31,4% dei lettori nel tempo libero . I lettori medi (da quattro a sei libri) sono il 25,2% e i lettori forti (ossia chi ha letto sette libri o più) sono il 34,7%. Solo il 14,4% ha però letto più di dodici libri in un anno. Le quote maggiori di lettori forti nel tempo libero (ossia coloro che hanno letto sette libri o più) si riscontrano tra le donne (35,7%), tra le persone dai 55 ai 64 anni (oltre 37%), tra i laureati (52,1%) e tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (44,8%). I lettori deboli (da uno a tre libri), invece, sono soprattutto maschi (33,1%), bambini e ragazzi fino a 24 anni, persone con la licenza media o titolo inferiore, operai (37,3%) e lavoratori in proprio o coadiuvanti (35,4%).

Nel 2006 l'84,1% delle famiglie dichiara di possedere libri in casa, ma il 12,3% dichiara di non possederne (pari a 2milioni e 800mila famiglie). Le regioni con la percentuale più alta di famiglie che non possiedono in casa alcun libro sono quelle meridionali (19,2%) ed insulari (18,2%). In particolare il primato spetta alla Puglia dove il 24,2% delle famiglie residenti non possiede alcun libro.

 
 

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