Comunicato stampa

 INDAGINE SUL TEMPO LIBERO DI GIOVANI STRANIERI DI SECONDA GENERAZIONE

La FITeL Nazionale - Federazione Italiana del Tempo Libero - promossa da CGIL – CISL – UIL, ha condotto una ricerca sul tema del Tempo Libero e la quotidianità di giovani stranieri di seconda generazione presenti in Italia. La ricerca sarà presentata nel corso del convegno “ I colori del futuro “ che si svolgerà a Roma  il 16 marzo p.v. presso il Cral Arca-ENEL in via di Villa Patrizi 2/b.

L’indagine è stata compiuta intervistando 700 ragazzi di età compresa tra i 9 e i 19 anni. Il campione intervistato per il 54,9% è nato in Italia, per il 45,9% nel Paese di provenienza del genitore.

L’indagine rileva come questi giovani vivono una realtà in cui si confrontano le radici della cultura dei propri genitori e gli usi ed i costumi dalla società che li ospita  e che li mette in contatto con i propri coetanei confermando il radicamento delle radici culturali e storiche del Paese di origine, infatti, l’83,8% degli intervistati risponde che i propri genitori sono soliti parlare o raccontare storie della Propria Terra.

Un dato incoraggiante rilevato dall’indagine indica che il 71, 6% degli intervistati non ha avuto problemi di inserimento con i ragazzi italiani.

Passando al tema del Tempo Libero, inteso come quello passato al di fuori degli istituti scolastici, si ottengono i seguenti risultati: il 55,4% dei giovani stranieri di seconda generazione ama trascorrere il tempo libero in compagnia dei propri amici.

Tra le attività svolte nel tempo libero quella che risulta maggiormente praticata è quella sportiva con il 36,5% dei ragazzi coinvolti, il 26, 4% va abitualmente al cinema, circa il 25%  preferisce passare il proprio tempo al bar, mentre quasi un 10% preferisce la discoteca.

La pratica di queste attività avviene per il 36,5% frequentando Associazioni sportive, per il 24% Associazioni culturali e Centri Sociali, per il 17;6% Associazioni religiose.

L’indagine è conclusa dalla domanda se nel loro futuro i giovani intervistati pensano ad un ritorno nel Paese di origine dei loro genitori. Oltre il 67% vorrebbe in futuro recarsi nel Paese di origine. Di questi il 25,7% vorrebbero rimanerci definitivamente, il 30% visitarlo come turisti, il 20% tornerebbero per costruire un rapporto con la famiglia di origine. Ritornando al dato complessivo, il 9,5% non pensa di recarsi in futuro nel proprio paese mentre un 23% è incerto.

L’ultima domanda che abbiamo posto è significativa ed emblematica nel contesto dell’attuale dibattito sul diritto di cittadinanza. Ai ragazzi è stato chiesto  se si sentissero integrati nella comunità nella quale soni inseriti e il 65% ha risposto di sentirsi italiano.

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