di R.R.

Stadi chiusi. Saltata la prima giornata di serie A. E' l'effetto dello sciopero del calcio per il contratto collettivo di lavoro. I calciatori rivendicano il rinnovo contrattuale che gli garantisca maggiori garanzie per la scesa in campo e niente allenamenti a parte per i “fuorirosa”. Richieste condivisibili o no, periodo azzeccato o meno, visto il vento di crisi che tira, ma per una volta che rivendicano diritti e non denaro sarebbe auspicabile una valutazione e non la porta in faccia della Lega Calcio. E' indubbio che non si tratta di uno sciopero tipicamente inteso ma di una mobilitazione di professionisti miliardari e privilegiati, ma quello che è singolare è che gli vengano fatte passare tutte le “bravate” e nefandezze dentro e fuori il gioco e non gli si perdoni la messa in campo di rivendicazioni di diritti in un calcio travolta da liti e scandali infiniti.





 

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