In aggiunta a quanto già fatto finora (riforma delle pensioni, della scuola, dell’università, eccetera), il Decreto-sviluppo già convertito in legge 12 luglio 2011, n. 106 (Gazzetta Ufficiale n. 160 del 12 luglio 2011 - testo del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70 coordinato con la legge di conversione) e il Decreto bilancio triennale, emanato in questi giorni, introducono un complesso e ponderoso insieme di misure che ridisegnano il quadro normativo in materia di crescita e sviluppo delle imprese, di attività di ricerca, di innovazione tecnologica, di infrastrutture, di banda larga, di avvio delle liberalizzazioni.
Riguardo al turismo, sono previsti in tutto il territorio, i distretti turistici che godranno di agevolazioni e di semplificazioni in tutti i campi, andando a costituire delle zone a "burocrazia zero". Stralciata, fortunatamente, la norma sul diritto di superficie ventennale, osteggiata da molti esperti del settore e dalle organizzazioni sindacali.
Sono previste, tra l’altro, misure inerenti la liberalizzazione degli orari di apertura negozi.
La norma si propone di superare tutti i vincoli esistenti ad un processo di apertura degli esercizi commerciali che riguarda i comuni turistici e le città d’arte. Una disposizione che, come sostiene Luigi Pallotta, Presidente della Fitel Nazionale, non risolve i problemi degli operatori del settore, dei cittadini del territorio e dei turisti, ma peggiora le condizioni dei lavoratori addetti. L’idea da seguire, sempre secondo Pallotta, è quella, già condivisa da CGIL,CISL,UIL, nell’aprile scorso con l’ANCI, di arrivare (sulla base della legge Bersani, legislazione regionale, piani comunali di aperture), ad una concertazione tra le parti sociali per l’aperture domenicali e festivi. Finalità di una tale concertazione, dice ancora Pallotta, è quella di andare incontro alle esigenze del territorio, dei suoi abitanti, dei gestori degli esercizi e operatori economici, dei lavoratori e della conciliazione tra tempo di lavoro e non lavoro.
