di Rossella Ronconi

Con il decreto del Governo, approvato ieri, pochi cittadini con basso reddito avranno diritto al buono-vacanze, strumento peraltro già in uso e di difficile accesso, e molti altri avranno il diritto a gestire il patrimonio pubblico. 

Per il rilancio del turismo arrivano i distretti balneari e il diritto di superficie per 90 anni sulle coste. Norma che non può che essere intesa come  una grave operazione di  svendita  del patrimonio pubblico naturalistico da parte del Governo ai privati.

Dal punto di vista del turista viene riconosciuto sul piano giuridico il danno morale oltre che quello materiale per vacanza rovinata. Sono previste polizze assicurative per i casi di insolvenze o fallimento dell’agenzie.

Si punta poi, al miglioramento dello standard dell’offerta con la creazione dei distretti turistico- alberghieri; l’elaborazione di materiale informativo in almeno altre tre lingue; l’estensione del sistema di valutazione in stelle a tutte le strutture (agriturismi, b&b eccetera); l’istituzione di riconoscimenti ai «maestri» della cucina e dell’ospitalità italiana; maggiore attenzione ai viaggiatori accompagnati da animali.

Il codice prevede inoltre l’ampliamento della concessione del titolo di impresa turistica a ristoranti, stabilimenti balneari, parchi divertimento, organizzazione di spettacoli, eventi e congressi: tutte potranno erogare servizi come somministrazione di cibi e bevande, benessere, convegni anche a persone non ospitate e godranno di agevolazioni e incentivi. Disposiozioni  che già hanno sollevato polemiche.

Per consultare il codice del turismo clicca qui

 

Indietro Home